Description
Tao. Il libro della via e della virtù di Lao Tzu.
Il libro colpisce appena lo si prende in mano. Piccolo, dà l’idea di contenere concetti concisi ed essenziali (le verità non necessitano di spiegazioni). Ottima intro di A G Teardo (non filosofica ma esplicativa), accompagna il lettore verso l’ingresso di una casa nella quale entrare con rispetto e riservatezza. Affascinante il testo cinese a fronte; forse perché sono cresciuto abituato al latino o al massimo al greco. Grave difetto le note raccolte a fondo libro invece che in calce alle singole pagine. Libro da leggere a 2-3 pagine per volta per ponderare, assimilare ed inserire le proprie considerazioni ricorda Il Profeta, ma qui i concetti mi sembrano più profondi, legati ad ideale personale che si riflette nel collettivo per favorire il governo equo, la pace sociale e la prosperità. Chiarisce che l’esistenza delle cose implica la non-esistenza, e tutto necessita del suo contrario per poter stare in equilibrio nel mondo: adeguarsi a ciò rende migliore l’uomo (comprende l’insieme e le diversità da sé) e quindi il mondo. Auspica il distacco dalle cose terrene (distacco dall’apparenza, non povertà), la flessibilità alle circostanze (adattarsi al cambiamento), il relativismo (idee/valori opposti ai ns e necessari ad equilibrio / armonia), il generale sul particolare (siamo parte di un tutto) [qui è forte l’influenza di una società primitiva/collettiva con ancora insoddisfatti alcuni bisogni primari]. A tratti anarchico (nel senso greco): morale, religione ed istituzione sociale hanno valenza negata perché inducono l’uomo ad agire per apparenza e/o coercizione e non secondo natura (bene ed azione giusta/equa). Nella modernità ho trovato in A. Huxley (fini e mezzi) simili “distacchi” dall’apparenza per favorire l’essenza, in C. Hitchens simile enfasi sull’etica personale, mentre le responsabilità dei governanti (benevoli) sui governati (sottomessi) in Europa si sono ritrovate nelle teorie di Governo paternalistico del XVIII Sec.